Il progetto di promozione all’estero delle strutture ricettive entra nel vivo: ecco il punto di vista degli operatori

Si entra nel vivo del progetto di promo-commercializzazione internazionale delle strutture ricettive slow in Valpelline, Valle Maira e Valtournenche. Sono molto soddisfacenti gli esiti dei primi sopralluoghi effettuati in Valpelline e Valtournenche: le strutture sono molto belle, curate, eleganti ma, soprattutto, si inseriscono in maniera armonica nell’ambiente circostante; gli operatori sono molto motivati e allineati: tutti, infatti, ripongono grandi aspettative su questo progetto nella consapevolezza che – in autonomia – difficilmente sarebbero riusciti a realizzare un intervento di questo tipo.

Per comprendere meglio il punto di vista degli operatori e conoscere più da vicino una delle Valli coinvolte abbiamo fatto quattro chiacchiere con Daniele Pieiller che ha aderito al progetto con due strutture, il Rifugio Crête Sèche e l’hotel Alpe Rebelle.

Perché incentivare un turismo slow in Valpelline?

Dal mio punto di vista è una scelta obbligata per la nostra valle, lontana da un turismo di massa e dai grandi flussi turistici. È una valle a misura d’uomo dove la natura e la presenza umana creano un ambiente ancora genuino e vero. Per questo ho voluto realizzare un hotel, Alpe Rebelle, che fosse perfettamente in armonia con l’ambiente circostante: utilizzo delle pietre del posto, risparmio energetico, isolamento termico dell’edificio, impianto di riscaldamento geotermico, ventilazione controllata, messa a terra dei ferri d’armatura, internet via cavo per ridurre le onde magnetiche, pannelli solari, riutilizzo delle acque piovane per l’irrigazione, intonaci a base di calce.

Anche la gestione è improntata su questi principi: nel nostro ristorante serviamo piatti cucinati con i prodotti della nostra azienda agricola e, per ciò che non produciamo noi, utilizziamo i prodotti degli agricoltori della valle. Insomma, vogliamo che il turista viva un’esperienza autentica e non impattante.

Quali sono le tue aspettative sul progetto di promo-commercializzazione cui hai aderito?

Ovviamente quella di vedere i frutti del nostro investimento. Già da tempo stiamo cercando di promuoverci verso la Francia o la Svizzera, mercati di prossimità, ma per andare più lontano non sapremmo da che parte cominciare. Non ho delle aspettative verso un mercato in particolare, anzi, noi ci siamo affidati proprio a Ideazione e a LandMade perché ci dicano verso quali paesi è meglio promuoversi e come farlo poiché questo non è il nostro mestiere. Io ho fatto un investimento in questa valle per passione poiché, in caso contrario, avrei potuto orientarmi verso zone più famose e redditizie. E come me molti altri operatori, mossi più dalla passione che dal ritorno economico! Per questo abbiamo deciso di rivolgerci a qualcuno che condividesse il nostro stesso approccio verso la montagna, che potesse appassionarsi alla causa oltre che, ovviamente essere specializzato sui mercati esteri.

Hai accennato agli altri operatori, quanto è importante fare rete per riuscire a promuoversi?

Per noi è davvero fondamentale! Come dicevo siamo fuori dai grandi flussi turistici, soldi pubblici non ce sono e i tour operator non ci includono nelle loro proposte. Non avremmo mai potuto promuoverci da soli su mercati lontani e soprattutto creare delle proposte turistiche condivise. Non è la prima volta che ci rivolgiamo a dei professionisti per fare promozione ma è di sicuro la prima volta che questa cosa viene fatta in rete, il che è molto più difficile! Non è facile lavorare con tanti soggetti insieme, ci vuole più tempo e bisogna saper conciliare le diverse esigenze: per questo abbiamo deciso di affidarci a gente seria che sa fare questo lavoro. Il risultato però può essere molto soddisfacente e andare a beneficio di tutto il territorio!

 

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