Molti giovani vorrebbero fare gli agricoltori, ma le difficoltà e i sacrifici necessari non vanno nascosti: forse una “prova sul campo” aiuterà molti a desistere e qualcuno a crederci davvero.


Abbiamo scritto più volte su questo blog del desiderio di molti giovani di “tornare alla terra”: secondo una ricerca Coldiretti/Swg il 42% dei giovani si dichiara pronto a fare l’agricoltore.

Non tutti, certo, daranno seguito alla loro intenzione: la statistica non fa i conti con le disponibilità di terreni e di budget per avviare nuove attività, né ci informa su quanti intervistati abbiano realmente chiaro di quale impegno lavorativo si tratti.

Se per le due prime questioni le soluzioni sono assai complicate – ma la citata Banca della Terra può offrirne una – per fare un’esperienza diretta esistono progetti molto interessanti che permettono ai potenziali imprenditori di unire turismo e contatto diretto con il lavoro in aziende agricole.

Ne ha recentemente scritto anche il Guardian, che segnala tre grandi organizzazioni che mettono in contatto volontari e aziende agricole di tutto il mondo sulla base di uno scambio: gli agricoltori in erba prestano le loro braccia, le aziende la loro ospitalità.

Tra le più note WWOOF, fondata nel 1971 da un’impiegata londinese e che oggi conta oltre cinquanta gruppi in tutto il mondo (Italia compresa) e Growfood che, oltre al classico scambio lavoro/ospitalità, presenta anche vere e proprie offerte di lavoro. E ancora Work Away, che estende le possibilità di scambio  anche ad altre attività turistiche come le strutture ricettive.

Insomma: qualche settimana – o addirittura una stagione intera – impiegata a provare (letteralmente) sul campo cosa significhi condurre un’impresa agricola servirà a molti potenziali imprenditori a desistere dal loro intento o a cercare definitivamente di realizzare il loro desiderio.


ReStartApp_TrailerE per chi vuole provare sul campo la sua idea d’impresa
ecco 
ReStartApp, progetto della Fondazione Garrone
in partenza il 7 giugno
(candidature fino al 30 aprile).


enricopanirossi

There is 1 comment on this post
  1. Giovanni Ciacci
    Maggio 22, 2014, 6:28 pm

    E se da una parte, in questo nostro paese, ci si è completamente abbandonati al chiacchiericcio da bar… ci sono liberi cittadini che, indipendentemente dalle istituzioni, pone in essere progetti di rilancio del paese. In che modo? Tornando alle radici della nostra storia. Valorizzare, come è giusto che sia, il territorio. Territorio come occupazione, economia sociale, economia condivisa e partecipata, valorizzazione del territorio ed investire nel turismo rurale. In puglia ( Lecce ) si investe in agricoltura sociale, in toscana (Peccioli) si recuperano 40 fondi rustici con annesse aree agricole, In Basilicata ( Metaponto ) si punta sulla filiera corta e sulla produzione agricola d’eccellenza. Vogliamo crederci che ci sia ancora una possibilità di rilancio.