Sempre più i cittadini sono chiamati in causa nella gestione dei beni pubblici: molte le iniziative che vedono coinvolta Ideazione
I beni culturali chiamano, gli italiani rispondono. È sufficiente fornirgli gli strumenti per farlo. Gli esiti delle iniziative finalizzate al coinvolgimento dei privati nel supporto ai beni pubblici dimostrano proprio questo: c’è, forte, il desiderio di rimpossessarsi dei nostri monumenti, delle nostre opere d’arte, del nostro territorio attraverso un contributo in denaro o in termini di partecipazione attiva, soprattutto progettuale.
L’iniziativa più nota è l’art bonus, provvedimento del governo, pienamente operativo dalla metà del 2015, che prevede un’agevolazione fiscale per privati e imprese che decidono di destinare un contributo alla conservazione e al restauro del nostro patrimonio artistico.
A maggio erano stati versati oltre 77 milioni di euro derivanti – per il 65% – da cittadini e – per il restante 35% – da imprese.
A convincere i nuovi mecenati è stato un meccanismo fiscale molto semplice basato sul credito d’imposta che, in tre quote annuali, copre il 65% della donazione.
Altro elemento molto importante è la possibilità di scelta. Attraverso un sistema diretto implementato sul sito dell’iniziativa, i privati possono scegliere tra 3 categorie di interventi:
- di restauro, protezione e manutenzione, se l’oggetto dell’erogazione liberale è un Bene Pubblico;
- di sostegno, se l’erogazione liberale è destinata ad Istituti e Luoghi della cultura di appartenenza pubblica (Musei, Biblioteche, Archivi, Parchi e Aree Archeologiche, Complessi Monumentali) e alle Fondazioni lirico-sinfoniche ed ai Teatri di tradizione;
- di realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, se l’erogazione liberale è destinata ad Enti o Istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo.
Qualora si voglia destinare il proprio contributo ad un bene non presente nella lista, ma rientrante nelle precedenti categorie, è sufficiente contattare il beneficiario, concordare con lui i dettagli dell’erogazione, effettuare il versamento secondo le modalità previste e conservare la ricevuta con l’evidenza della causale “Art bonus – Ente Beneficiario – Oggetto dell’erogazione” per poter usufruire dell’agevolazione fiscale.
La possibilità di scegliere quale progetto sostenere, unita ad una chiara deadline sia per la presentazione delle proposte che per la realizzazione degli interventi, sono fattori che inducono più attivamente alla partecipazione, come dimostrano queste iniziative istituzionali.
Fino al 31 maggio i cittadini hanno potuto segnalare, mandando una mail a bellezza@governo.it, un luogo pubblico, a loro discrezione, da recuperare, ristrutturare o reinventare per il bene della collettività o un progetto culturale da finanziare.
Una commissione ad hoc stabilirà, entro il 10 agosto 2016, a quali progetti assegnare le risorse.
Fissato invece al 10 giugno il termine per presentare proposte progettuali di sviluppo della creatività giovanile per la rigenerazione urbana nell’ambito dell’avviso pubblico dell’ANCI ‘Giovani RiGenerAzioni Creative’ . È importante segnale che, per dare maggiore concretezza agli interventi, i progetti presentati dovevano prevedere la conclusione delle attività entro il 28 febbraio 2018.
Anche il Piano Strategico del Turismo, d’ora in poi, sarà frutto di scelte collettive: è stata infatti implementata una piattaforma per permettere ai cittadini di promuovere delle idee di sviluppo turistico o votare idee proposte da altri.
Questa propensione a coinvolgere i cittadini nella gestione dei beni pubblici caratterizza non solo le istituzioni nazionali ma enti e associazioni che, a vario titolo, si occupano di turismo, cultura e sviluppo del territorio. Con molte di queste realtà collaboriamo, da anni, proficuamente.
Un progetto esemplificativo è rappresentato dal Laboratorio creativo di progettazione partecipata realizzato dal Comune di Novara e dalla Fondazione Amici della Cattedrale, nell’ambito del Sistema Culturale Urbano Novarese e del progetto “L’Ottocento Novarese”. Accogliendo una nostra proposta, 6 associazioni culturali hanno intrapreso un percorso di formazione finalizzato alla progettazione e alla realizzazione di iniziative per animare e valorizzare dal punto di vista turistico alcuni beni culturali della città. Gli eventi nati a seguito del percorso sono stati molto partecipati e hanno permesso di far conoscere a pubblici più ampi questi beni.
Anche il progetto Villa Croce, di cui sono attesissimi i nomi dei componenti del futuro team gestionale, è basato proprio sul coinvolgimento dei cittadini (in questo caso giovani professionisti nell’ambito della valorizzazione dei beni culturali) nella gestione di un museo cittadino.
17 ragazzi (scelti fra oltre 500 aspiranti) hanno avuto, infatti, l’opportunità di frequentare un Master in Management dei Beni Culturali e Museali che porterà alla nascita di un team di valorizzazione, promozione e gestione sperimentale del Museo Civico di Arte Contemporanea Villa Croce di Genova.
Il Museo sarà, inoltre, protagonista di un progetto di crowdfunding: vi terremo aggiornati sugli sviluppi dell’iniziativa!