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Condivisione e collaborazione. Sono queste le parole risuonate con più forza durante StandUp Piemonte. Ed è la prospettiva verso la quale tutti gli attori del turismo devono muovere.


Quanti convegni e tavole rotonde si tengono ogni mese sul tema del turismo? E nello stesso periodo quanti incontri fra startupper e workshop tematici si organizzano in giro per l’Italia? Molti. Spesso però si tratta di momenti autoreferenziali, in cui alternativamente operatori del turismo e innovatori parlano fra di loro, con i loro linguaggi e i loro schemi. Non tutti gli incontri seguono questa regola, sia ben chiaro, ma l’impressione che abbiamo ricavato negli ultimi anni è che manchino momenti di vero confronto, di dialogo fra quelli che dovrebbero essere i protagonisti del futuro del turismo.

È per questa ragione che abbiamo organizzato StandUp Piemonte, una giornata intera ricca di voci appassionate e idee promettenti, utile per chi si occupa di turismo e ricca di speranza per chi pensa che la nuova imprenditorialità abbia in questo settore un fertile campo di applicazione.

E come è andata? Be’, obiettivamente bene: dieci startup del turismo a presentare i loro servizi e le loro idee agli operatori e questi ultimi – fra i quali le ATL e istituzioni piemontesi – impegnati a elencare opportunità ed esigenze dei territori. E a corollario due momenti – quello con Stefano Ceci a presentare il decreto turismo e il TdLab e Michele Bonardi a illustrare le potenzialità di E015 – che hanno messo sul tavolo altre idee e spunti di riflessione.

Insomma, una giornata piena e ricca di idee e di vero confronto, con tutti i protagonisti impegnati a mettersi in gioco e al servizio dello sviluppo turistico del Piemonte. Basti pensare a Maria Elena Rossi, Direttore generale di Sviluppo Piemonte Turismo, che al termine del suo intervento ha incoraggiato le startup a sviluppare i loro progetti tenendo sempre conto delle esigenze dei territori. Un invito rivolto agli startupper, frutto dell’esperienza della Rossi, che suona più o meno così: attenzione a non diventare autoreferenziali, evitate una deriva individualistica di app e servizi social (rischio tanto paradossale quanto concreto), mettetevi sempre nei panni dei turisti e fate ricorso alle analisi che gli enti mettono a disposizione su tendenze e abitudini dei viaggiatori.

Un suggerimento che facciamo, con convinzione, nostro: nella loro varietà e nella loro straordinaria creatività, molte startup protagoniste di StandUp Piemonte hanno presentato applicazioni pronte all’uso, “impacchettate” e pronte a essere vendute sui molti marketplace, ma a futura memoria vale sempre la pena confrontarsi preventivamente con – appunto – i territori e le loro peculiarità e le loro esigenze, in modo da offrire prodotti realmente utili – non solo a chi li produce, ma anche alle città e ai territori che le adotteranno. Insomma: il confronto serve, eccome.

Così come serve proseguire nella “rivoluzione culturale” che ATL ed enti del turismo locali stanno perseguendo. Perché anche i territori stessi devono imparare a guardare con attenzione a quello che succede non solo “su” Internet, ma anche “intorno” a Internet. Il pubblico – città, regioni, enti – non deve temere di offrire campi di applicazione alle competenze esterne: spesso la collaborazione con il privato (nella fattispecie brillanti giovani con idee innovative) appare come svilente per il personale interno, ma in realtà è la conseguenza della stringente necessità di cambiare filosofia, per passare da ideatori e fornitori diretti di servizi a facilitatori dell’innovazione.

Il fatto è che il mondo là fuori sta cambiando (o meglio: è già cambiato): il recente decreto turismo – illustrato nei suoi punti fondamentali da Stefano Ceci – sembra averne preso coscienza, mettendo sul tavolo una serie di iniziative pensate per modernizzare il settore e aprire le porte, finalmente, all’innovazione. Dal tax credit per la digitalizzazione del turismo alla necessità di aprirsi all’online ticketing aperto e interoperabile, fino all’annunciata possibilità per gli under 35 di recuperare i beni demaniali in disuso, il Governo sembra chiamare a raccolta forze nuove e fresche per rilanciare il turismo.

Confronto, dialogo. E, mutuando un termine dal linguaggio informatico, interoperabilità: interazione fra modalità e attività diverse, unificate dal perseguimento del medesimo obiettivo. In una parola – o meglio, in una metafora: remiamo tutti nella stessa direzione, adesso che siamo tutti quanti a mollo nel grande mare di Internet.

È la prospettiva, ad esempio, di E015, il progetto nato nell’ambito di Expo2015 e la cui presentazione ha chiuso la giornata di StandUp Piemonte. E015 è un ambiente digitale che consente di far parlare tra loro i sistemi informatici di attori pubblici e privati che operano sul territorio in molteplici settori: trasporti, accoglienza, turismo, cultura, spettacolo, ecc. Grazie a E015 chi sviluppa un sistema informatico (sito web, applicazione per smartphone, totem multimediale…) è in grado, sulla base di standard tecnologici condivisi e di regole di collaborazione comuni, di usare dati e servizi offerti da altri attori e di proporre i propri contenuti e servizi a chiunque sia interessato a utilizzarli.

Ecco: condivisione e collaborazione. Sono queste le parole risuonate con più forza durante StandUp Piemonte. Ed è la prospettiva verso la quale tutti gli attori del turismo devono muovere. Noi lo stiamo facendo e non perderemo occasione per sollecitare, attraverso la formula di StandUp Piemonte e con altre iniziative, il raggiungimento dell’obiettivo di un turismo davvero motore economico e culturale dei territori.


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