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Buone notizie per i giovani agricoltori italiani e per le aree di proprietà pubblica idonee alla coltivazione, ma attualmente improduttive e abbandonate a se stesse.


“I giovani e la crisi” è una ricerca commissionata da Coldiretti alla Swg nel 2013 che, fra le altre cose, mette in luce come il 42% dei giovani si dichiara pronto a fare l’agricoltore. “Se avessi il terreno”, aggiungono in molti. Già, perché sono moltissimi i giovani che vedono soffocato in gola il ritornello “vado a vivere in campagna” dalla mancanza di terreni. Paradossale, verrebbe da pensare, che a fronte di oltre 300.000 ettari di terreni agricoli demaniali (dato Confagricoltura), migliaia di potenziali giovani imprenditori non possano realizzare il loro sogno professionale per mancanza di terreni.

Ma non serve spulciare tra i dati di ricerche e statistiche per rendersi conto di quanto l’agricoltura sia un’opzione professionale assai ambita dai giovani italiani: la nostra recente partecipazione al programma ReStartApp della Fondazione Garrone ci ha fatto toccare ancora una volta con mano come le idee imprenditoriali non siano fatte di soli bit, ma anche di terra e sudore e prodotti della tradizione agricola italiana.

Un primo passo per risolvere la questione è stata fatta dal governo con il decreto #terrevive, con il quale da settembre lo Stato italiano mette in vendita e in locazione 5.510 ettari di terreni ad uso agricolo, con diritto di prelazione agli under 40. Il provvedimento, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, individua i terreni coinvolti che appartengono nello specifico al Demanio (per 2480 ettari), al Corpo forestale dello Stato (2148), al Cra – Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura (882).

Le terre, equivalenti a circa 7 mila campi da calcio, saranno concesse in affitto o cedute da settembre, con prelazione per i giovani e con procedure trasparenti. Per la vendita di terreni che hanno un valore superiore ai 100 mila euro si procederà tramite asta pubblica. Al di sotto dei 100.000 euro, come previsto dalla legge emanata dal Governo Monti, si farà ricorso a procedure negoziate, con pubblicazione dell’elenco dei terreni sulla stampa e sul sito dell’Agenzia del Demanio e aggiudicazione alla migliore offerta rispetto alla base di partenza.

E se, come sempre accade quando la politica prende una decisione, le polemiche non si sono fatte attendere (i detrattori del provvedimento parlano di “svendita” del demanio pubblico), l’intervento del Governo apre la strada a una vera rivoluzione per la disponibilità di terreni nei confronti dei giovani agricoltori: “È la prima volta in assoluto – ha dichiarato il Ministro Martina – che terreni pubblici statali vengono coinvolti in un progetto di questa portata per incentivare il ricambio generazionale e l’imprenditorialità giovanile in campo agricolo. Nei prossimi mesi proseguiremo questo lavoro anche con le Regioni e i Comuni, che potranno dare nuova vita al loro patrimonio di terre agricole incolte. Vogliamo rendere di nuovo produttive tante terre, troppo spesso frazionate, che potranno contribuire al rilancio del settore”.


Sulla Gazzetta Ufficiale il testo del decreto
e l’elenco delle #terrevive che saranno affittate o cedute.


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