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Il vino: trait d’union fra musica, letteratura e gastronomia per promuovere le bellezze dei luoghi.

Come sa chi legge la nostra newsletter o frequenta il nostro sito nel 2016 Ideazione compie 20 anni. Abbiamo deciso di festeggiare questo importante traguardo condividendo i progetti più importanti che hanno a vario titolo segnato la nostra storia professionale.

Per il mese di settembre abbiamo deciso di raccontare la storia de La Strada del Barolo, associazione per la quale abbiamo avuto un ruolo importante nella creazione e nella gestione. Ebbene, quando ci siamo imbattuti nei recenti risultati dell’indagine di Wine News relativa alle abitudini dei winelovers, il collegamento con la Strada del Barolo è sorto spontaneo.

Secondo l’indagine, l’80% dei winelovers che hanno risposto al questionario proposto apprezzano e sono abituali frequentatori di eventi in cui il vino diventa lo strumento non solo per conoscere un territorio ma per apprezzarne anche altre manifestazioni culturali, come la musica, la letteratura o la gastronomia. Il vino viene, quindi, considerato l’elemento che più di altri è capace di fare da trait d’union tra le diverse anime di un territorio al fine di promuoverne bellezza e unicità.

In un’interessante articolo di Roberta Garibaldi, con cui siamo sulla stessa lunghezza d’onda già dal titolo “Enogastronomia e cultura: due facce della stessa medaglia”, l’autrice scrive che “il turista è alla ricerca del cibo locale da abbinare alla cultura del luogo e l’enogastronomia diviene così sotto-categoria della cultura della destinazione poiché unisce la volontà di acquisire familiarità con nuove culture alla partecipazione ad eventi e attrazioni culturali”.

In altre parole il vino è cultura e il turismo enogastronomico è – a tutti gli effetti – un turismo culturale. Il vino, come attrattore, si rivolge ad un turista (spesso con un livello sociale ed economico medio-alto) che ricerca la cultura e un consumo culturale.

Non stupisce quindi che la maggioranza dei winelovers che hanno risposto al sondaggio di Wine News  (quasi 8 su 10) si dichiari un habitué di eventi che coniugando vino & gastronomia, vino & musica, vino & letteratura rappresentano non solo un’occasione per conoscere nuovi vini, ma anche per socializzare ed accrescere la propria cultura.

Inoltre, per ben l’80% del campione, partecipare ad un Festival o ad un evento con queste caratteristiche rappresenta ormai una motivazione per un viaggio in un territorio del vino italiano e più della metà (53%) lo ha fatto quest’estate.

Il vino – si legge in un pezzo non troppo recente ma di sicuro attuale di Jonathan Nossiter su l’Internazionale – è infatti l’espressione delle capacità di un artigiano, un uomo che sa plasmare, in parte, la natura a sua immagine. Il viticoltore è il cugino di campagna di tutti gli artisti che scrivono, dipingono, filmano, ballano e scrivono musica, e per questo motivo il vino è una specie di museo vivente, il testamento di uno specifico pezzo di terra. Il tempo e le piante racchiudono la storia, la cultura e le pratiche sociali di ogni regione e sottoregione. La meraviglia del vino sta nella sua capacità di cavalcare l’agricoltura e l’arte”.

Enoturismo quindi come un turismo culturale che permette un legame diretto con l’artista, il viticoltore, con il quale il turista può parlare, può confrontarsi, fare domande, opportunità che difficilmente si presenta con altre forme di cultura.

Ed è stata proprio l’esperienza a supporto delle attività de La Strada del Barolo e de Il Consorzio I Vini del Piemonte che ci ha fatto maturare profondamente questa convinzione.

Gli eventi sul vino organizzati all’estero hanno portato in Piemonte tantissimi eno-appassionati attratti dall’opportunità di scoprire le nostre cantine, parlare con i produttori e, al contempo, visitare i nostri musei e i nostri castelli.

Così come Io Barolo, manifestazione che negli ultimi anni ha visto una partecipazione di pubblico sempre in crescita, non solo ha avvicinato i giovani di tutta Italia ad un vino così importante ma li ha portati a conoscere le bellezze del territorio che questo lo vino produce grazie a un mix di vino, musica, storia e gastronomia. In altre parole, cultura!

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