La Distilleria Levi rilancia la produzione e con essa la voglia di rendere omaggio all’emblematica figura del suo fondatore: nasce così il progetto di allestimento di un museo nelle Langhe che, dopo il successo del Wimu, ci vede nuovamente coinvolti.
A 7 anni dalla sua scomparsa, la figura di Romano Levi, il distillatore artista di Neive, continua a suscitare ammirazione e interesse. Diverse sono state le mostre e i musei dedicati alla sua opera: solo nell’ultimo periodo ne sono state organizzate due, una ad Alba ed una a Milano – appena conclusasi, dedicate alla Donna Selvatica, il soggetto più ricorrente da lui disegnato sulle etichette delle sue grappe. Sempre alla Donna Selvatica è dedicata l’omonima Casa Museo, a Neive, di cui abbiamo seguito, nel 2004, la redazione del progetto di fattibilità.
È quindi con grande piacere che abbiamo accolto la richiesta di occuparci nuovamente di Romano Levi nell’ambito di un più ampio lavoro dedicato alla distilleria Levi e al mondo della grappa.
Siamo stati infatti incaricati della redazione dello studio di fattibilità per la realizzazione di un museo su queste tematiche che verrà realizzato nei locali della distilleria Levi.
La distilleria è stata recentemente acquisita dagli imprenditori Luigi Schiappapietra e Lucio Scaratti che, dopo alcuni anni di inattività, hanno fatto ripartire la produzione delle grappe rispettando interamente il metodo tradizionale. Infatti, l’alambicco discontinuo in rame a fuoco diretto della distilleria Levi è l’unico al mondo ancora attivo per la distillazione della grappa.
Al momento stiamo definendo, in accordo con la committenza e con la prof.ssa Valeria Minucciani del dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, con cui collaboriamo per la realizzazione del progetto urbano e architettonico, il concept del museo e i temi sui quali progettare l’allestimento museografico.