Apice: una buona pratica per ripensare l’abitabilità delle “terre alte”
L’iniziativa “Apice” in Valle Soana come caso studio della prima edizione della “Scuola di politiche territoriali” della rete Rifai.
Una nuova idea di politica e abitabilità nei territori montani
Dal 23 al 26 ottobre Ronco Canavese ha ospitato una tappa della “Scuola di politiche territoriali” di Rifai (Rete Italiana dei giovani Facilitatori delle Aree Interne), il percorso formativo dedicato ai giovani che desiderano costruire una nuova idea di politica e abitabilità nei territori montani.
Una scelta, quella di includere nel percorso la Valle Soana, non casuale: il territorio è da tempo al centro di una serie di iniziative di rivitalizzazione, frutto di una programmazione che facendo leva sul capitale territoriale promuove forme di turismo, cultura e socialità nuove, cercando di contrastare il processo di spopolamento comune a molte aree interne italiane.
Apice come buona pratica del riutilizzo del patrimonio immobiliare
In particolare la “Scuola di politiche territoriali” di Rifai ha selezionato il progetto “Apice” in Valle Soana come pratica esemplare di riutilizzo del patrimonio immobiliare inutilizzato a favore dei giovani imprenditori che hanno individuato nella Valle il luogo per avviare nuove attività economiche, evidenziando come questi possano essere attori cruciali nella costruzione di politiche per l’abilità nei territori montani.
Un’iniziativa che sposa perfettamente la filosofia di Rifai, che nel suo manifesto sottolinea come “la rivincita delle aree interne richiede impegno, dedizione e un lavoro che rivoluzioni il modo di pensare, mettendo i giovani al centro”.


