APICE: sostenere l’imprenditoria giovanile in montagna
Sostenere la nascita di nuove imprese giovanili in montagna: è l’obiettivo di APICE – Giovani, partecipazione e imprese per le Alpi
L’imprenditoria giovanile in montagna
Apice è una linea di intervento delle missioni di Fondazione Compagnia di San Paolo “Favorire partecipazione attiva” e “Accelerare l’innovazione”, avviati per sostenere l’imprenditoria giovanile in montagna, offrendo formazione, accompagnamento e contributi economici a chi sceglie di costruire il proprio futuro nelle “terre alte”. I comuni di Ronco Canavese, Ingria e Valprato Soana sono uno dei territori (insieme all’Unione Montana Valle di Susa) selezionati dalla Fondazione per la prima sperimentazione dell’intervento e per la quale stiamo fornendo la nostra consulenza.
Preparare il terreno
Per porre le basi per il possibile ripopolamento e riavvio economico del territorio è necessario rendere gli ecosistemi territoriali favorevoli all’innovazione, accompagnandoli in un lavoro su specifiche condizioni di contesto che possano orientare e facilitare le proposte imprenditoriali: a partire, evidentemente, dall’individuazione di quegli immobili che, ormai in disuso, possano tornare a nuova vita e fornire la linfa vitale per una nuova fioritura di aree destinate allo spopolamento e alla desertificazione economica.
La prima fase di consulenza – successiva a una serie di webinar di attivazione e sensibilizzazione territoriale, che hanno coinvolto oltre 100 partecipanti tra giovani, amministratori locali, tecnici e operatori del territorio – si concentrerà sulla mappatura dei beni che potranno essere messi a disposizione per usi abitativi e imprenditoriali: un portale dedicato faciliterà l’incontro fra domanda e offerta di questo patrimonio.
La gestione delle risorse
Se formazione e sensibilizzazione, mappatura e incontro fra domanda e offerta sono chiamati a porre le basi per il progetto di ripopolamento e rinascita economica della Valle, l’aspetto di originalità del progetto risiede nella modalità di gestione del patrimonio individuato, con l’individuazione di un “animatore” dello sviluppo locale (community manager) che darà vita a quella che abbiamo ribattezzato “Agenzia di comunità”.
L’Agenzia di comunità opererà non solo nell’individuare l’immobile più adeguato alle esigenze abitative o imprenditoriali e occupandosi del disbrigo delle pratiche necessarie – agendo come intermediario fra acquirente o affittuario e proprietario attuale – ma anche nel fornire servizi di facilitazione digitale, servizi di prossimità, coprogettazione di eventi e rassegne culturali tanto per gli aspiranti montanari, le neo-imprese e i neo-abitanti (anche temporanei) quanto per tutta la comunità già abitante e presente, diventando al tempo stesso ponte d’incontro fra la “vecchia” comunità e la “nuova” comunità in divenire.
L’Agenzia di comunità opererà, in sintesi, come organismo di governance, lavorando verso l’interno con lo sviluppo di nuove competenze e consapevolezze verso le modalità di sviluppo, verso l’esterno attraendo pubblici selezionati e motivati nell’abitare i luoghi marginali, diventandone a tempo pieno o periodicamente, agenti di cambiamento e innovazione.